Agnone
-IS- 15/02/2011
Questa
è la storia di un piccolo bocciolo venuto al mondo in una fredda giornata di marzo,
in solitudine, nel silenzio. Come la maggior parte delle piccole meraviglie del
mondo vengono alla vita e noi, non ce ne accorgiamo... avvolte nel silenzio e,
noi, nel nostro frastuono.
Come un bocciolo infreddolito e piegato dal gelo
è capitato lungo il mio sentiero. Io l'ho protetto, gli ho dato calore e il piccolo
bocciolo è divenuto un fiore; ma egli era diverso dagli altri fiori del campo:
era piccolo, "timido", segnato da un destino che l'aveva piegato più di una volta.
Ma questo fiore benché meno splendido, era il più profumato di tutti. Aveva un
profumo di vita, di dignità, di sofferenza. Non ricordo profumo più dolce, più
vero; e quel profumo mi ha sfiorato il cuore e come un vento tiepido d'estate
mi ha riscaldato l'anima; ma poi, il gelo... Il gelo di un nuovo inverno. Questo
è il gelo che attanaglia il mio cuore. Il gelo che mi agghiaccia ogni qualvolta
cerco di ricordare quel profumo. Io vivo nell'attesa del giorno in cui la brina
sarà sciolta e riuscirò nuovamente a sentire il tepore del ricordo della mia Principessa.
Voglio
ringraziare quanti mi hanno sostenuto con opere e parole in questo breve percorso
che è stata la vita di Giulietta. La solidarietà è un cardine imprescindibile
nella nostra "lotta" quotidiana ed è anche la nostra arma vincente, perché uniti
il Gelo dell'inverno è meno freddo.
Possa questa mia esperienza essere un
incoraggiamento per chi come me combatte ogni giorno nella solitudine e nell'indifferenza
di molti.
Ti vogliamo bene, non ti dimenticheremo mai.