Esistono
diverse leggende che narrano la storia del gatto invitante la fortuna ManekiNeko,
ma la più famosa è quella del Tempio di Goutokuji.
E'
opinione che ManekiNeko divenne popolare nell'ultima parte del periodo di Edo,
attorno al 1800, quando il Giappone era ancora dominato dalle classi dei Samurai,
i guerrieri giapponesi. Ma non ci sono conferme sull'esistenza di ManekiNeko nei
documenti di quel periodo. Quando i dominanti delle classi di Samurai tramontarono
e il Giappone stava divenendo moderno, durante il periodo di Meiji, circa il 1870,
ManekiNeko cominciò ad apparire nei documenti uno dopo l'altro.
La leggenda
del Tempio di Goutokuji
All'inizio del periodo di Edo (17mo secolo), c'era un tempio in rovina a Setagaya,
nella parte occidentale di Tokio.
Un vecchio
monaco era il custode del tempio ed ogni giorno non mancavano mai offerte fresche
ed incenso acceso di fronte al semplice altare di legno. Il monaco aveva un gatto,
di nome Tama, e con lui stava in compagnia e divideva i pasti quotidiani. Una
notte il monaco, sentendosi molto abbattuto per lo stato disperato del tempio,
si lamentò col gatto: «Se solo tu fossi un uomo e non un gatto, allora forse mi
potresti aiutare.»
Un
giorno, Naotaka Ii, che era il signore del distretto di Hikone (parte occidentale
del Giappone vicino a Kyoto), fu sorpreso da un violento temporale mentre cacciava
nelle vicinanze del tempio. Per sottrarsi alla pioggia, Naotaka Ii si rifugiò
sotto un grande albero davanti al tempio e vide che un gatto lo stava invitando
ad avvicinarsi al cancello del tempio. Tentato dal gesto del gatto, il nobile
signore lasciò l'albero che fu colpito da un fulmine appena egli si allontanò.
Il gatto Tama salvò la vita al signore di Hikone. Naotaka li decise
di fare di quel tempio il suo tempio di famiglia in Edo. Così da quella notte
in poi, il tempio di Gotokuji prosperò sotto il patrocinio di Naotaka li.
Il monaco non dimenticò mai quella notte di tempesta quando, in risposta alle
sue preghiere, il gatto guidò Naotaka li e di conseguenza portò buona fortuna
al tempio. Quando, alcuni anni dopo, il gatto morì, egli eresse una statua con
la forma di un gatto che saluta, nei giardini del tempio, per propiziare sempre
buona fortuna.
Così nacque la leggenda del ManekiNeko, il gatto che saluta.